Tecnica di applicazione di un anello

Questa sequenza riguarda le fasi di inserimento di un anello chiuso, specificatamente per un pappagallo, ma l’operazione è identica anche per altri uccelli, trattandosi della più complessa, le altre risultano sicuramente più semplici. Importante eseguire questa operazione su soggetti con età ideale, questa è dettata sia dall’esperienza, che confrontando il diametro del tarso rispetto al diametro interno dell’anello stesso.

 
Tenendo il pullo con la mano sinistra, con il ventre girato verso il basso, la testa rivolta verso di noi, si prende la zampa (in questo caso la sx) e si uniscono leggermente le tre dita piegandole ad U.
 
 
Bagnando con un po di saliva (è sempre a disposizione) si infila l’anello, che deve fare leggermente fatica ad entrare, ricordo che se entra troppo facilmente si sfila anche facilmente,
 

A questo punto, si deve passare il quarto dito che aspettando qualche istante il sangue defluisce, facilitando il passaggio, se non si ha molta pratica è bene fare attenzione a non rompere la falange, in questo caso, o avete aspettato troppo ad anellare o l’anello è troppo piccolo, per le specie maggiorate di taglia è bene aumentare un numero di anello previsto, importante che risulti inamovibile quando il soggetto è adulto.

Ora che il quarto dito è passato l’operazione è conclusa, come potete vedere il tarso nei pappagalli di solito è corto, ci sono specie come i rosella in cui la zampa lunga facilita l’operazione, le calopsitte invece hanno un tarso breve per cui è bene anticipare di un giorno l’operazione.
Chi prova le prime volte è meglio che lo faccia a sei otto giorni, invece che a otto dieci, anche se dipende molto da specie e periodo, le fasi sembrano complesse, ma dopo un po di pratica diventa un’operazione semplice.

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